Borlengo

Difficoltà
Costo
Tempo di preparazione
15 min
Tempo di cottura
12 min
Tempi aggiuntivi
30 minuti di riposo
Calorie a porzione
215 kcal

Indice dei Contenuti

Difficoltà
Costo
Tempo di preparazione
15 min
Tempo di cottura
12 min

Ingredienti

Dosi per

4 porzioni




Per la farcia




  1. In una ciotola setacciate la farina e versatevi l’acqua a filo, mischiando con la frusta a mano per non formare grumi, poi fate riposare il composto, che dovrà risultare abbastanza liquido, in frigo per mezzora.
  2. Nel frattempo sbucciate l’aglio e tagliate il lardo a tocchetti, trasferite entrambi in un mixer da cucina con gli aghi di rosmarino e tritate finemente.
  3. Trascorso il tempo indicato, ungete una padella antiaderente con dell’olio, scaldatelo, poi versate al centro 1/2 mestolo di pastella e distribuitelo su tutta la superficie, in modo da formare uno strato sottile.
  4. Cuocete la pastella fin quando la superficie risulterà dorata e i bordi comincieranno a sollevarsi, ci vorranno circa 20 secondi, poi capovolgete il borlengo aiutandovi con una paletta e cuocetelo dall’altro lato.
  5. Una volta cotto, distribuitevi il trito preparato al centro, spolverizzate con il parmigiano e piegate il borlengo in quattro parti.
  6. Ripetete l’operazione fino ad esaurimento della pastella, mescolandola sempre perché la farina tende a scendere sul fondo.
  7. Servite i borlenghi caldi.

Il Borlengo è una sfiziosa preparazione salata di sicuro effetto, perfetta come secondo o piatto unico da portare in tavola per far felice tutta la famiglia, inserendola anche a un buffet o a un apericena tra amici. Il Borlengo piacerà molto anche ai bambini che capitoleranno anche quando lo servirete a merenda (in versione mini spuntino, per non rovinare l’appetito in vista della cena). Il Borlengo è davvero un must per veri “ghiottoni” intenditori: ricco e sfizioso, conquisterà i vostri ospiti fin dal primo morso e diventerà un finger food con i fiocchi! Il Borlengo è un piatto tradizionale della gastronomia emiliana e il nome Borlengo fa anche pensare che esso derivi da ‘burla’ e quindi forse dall’usanza di consumarlo per Carnevale. 

Ricetta di Romina Bartolozzi
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